Proteine idrolizzate

proteine idrolizzate e dieta privativa

Quando un cane o un gatto hanno problemi di allergie alimentari quasi all’unanimità viene consigliato di somministrare del cibo idrolizzato o del cibo indicato come anallergico o ipoallergenico. 

Alla base di questa idea comune vi sono delle supposizioni non sempre vere:

  • le proteine idrolizzate sono le uniche che si possono utilizzare per soggetti allergici 
  • il cibo idrolizzato è il più digeribile in assoluto 
  • i cibi a base di proteine idrolizzate sono anallergici o ipoallergenici  

Innanzitutto è bene sottolineare che: 

  • non esiste un alimento o un ingrediente che sia anallergico per qualsiasi essere vivente, e se si parla di ipoallergenico bisogna solo supporre che “nella maggior parte” dei casi non da allergie. 
  • non sono solo le proteine animali che inducono allergie alimentari 

 A seguito di incongruenze nell’efficacia di questi alimenti specifici durante la pratica clinica, sono stati effettuati moltissimi studi nel corso degli anni per capire quale potesse essere il problema.  I lavori sono davvero molti, ma per non appesantire la lettura, ne ho inseriti solo 5. 

Ghiandole perianali

Tutti i proprietari prima o poi hanno a che fare con le ghiandole perianali, ma non tutti sanno che molti mammiferi (compreso l’uomo) hanno queste ghiandoline più o meno sviluppate.

Queste ghiandole, a volte indicate come sacche anali, sono ghiandole sebacee che secernono un fluido denso, scuso e con un odore intenso (simile al pesce andato a male!). Molti animali selvatici possono rilasciare volontariamente questo liquido per marcare ma anche come autodifesa , come nel caso della puzzola.

L’opossum produce un odore dalle ghiandole anali che sembra una carcassa in decomposizione : quando viene attaccato si lascia cadere come morto e secerne il liquido, così che i predatori pensano sia morto da tempo e vanno via.

Le iene producono un fluido detto “burro di iena” che serve a marcare il territorio.

I cani e i gatti usano principalmente le secrezioni delle ghiandole anali per marcare il territorio e le utilizzano ogni volta che fanno le feci.

lupo/cane

Il lupo e il cane mantengono molte caratteristiche sia fisiologiche che fisiche in comune e ormai sono moltissimi gli articoli e le ricerche in tal senso.

Una delle differenze più sostanziali dal punto di vista metabolico è la aumentata capacità di utilizzare l’amido del cibo, grazie ad una maggiore produzione di Amilasi (l’enzima che digerisce l’amido) da parte del pancreas.

Ve ne sono anche altre, ma ultimamente ci si è chiesto se con queste modifiche e una vita completamente diversa, il cane abbia necessità alimentari diverse dal lupo.

Quando una azienda decide di produrre cibo per animali, il prodotto deve rientrare all’interno di alcuni range di valori di nutrienti che sono decisi dalla FEDIAF e dalla AAFCO.

Ma come sono stati creati questi range (minimo e massimo consentito)?

All’inizio della produzione di mangimi per animali da compagnia, cani e gatti sono stati utilizzati come cavie per capire, in condizioni standardizzate (ovvero con esperimenti in laboratori), quali caratteristiche dovevano avere per tenerli in salute.

Il problema è che il cane di casa non vive in una gabbia dove non può muoversi ne interagire e non vive sotto stress continuo. Sappiamo che anche nell’uomo lo stile di vita modifica anche di molto le necessità nutritive, quindi non è difficile pensare che un lupo in Natura, un cane che vive in una gabbia e un cane che invece vive una vita normale tra casa e passeggiate, abbiano esigenze nutrizionali completamente differenti.

Il primo concetto da tenere ben presente nel corso della lettura è che: tutti gli esseri viventi sulla Terra si sono evoluti, ognuno con le sue specificità alimentari, in un ambiente che NON da MAI ogni giorno tutto il cibo e i nutrimenti necessari.

A parte qualche nutriente essenziale che ogni specie e ogni individuo deve cercare di mangiare spesso, tutto il resto è raro e comunque non trovabile ad ogni pasto. Per questo il corpo di ogni individuo è costruito per conservare, riciclare, etc. Solo con la nascita dei cibi preconfezionati si è entrati nel concetto che OGNI GIORNO il cane deve mangiare tutto quello che può servire e lo stesso sta succedendo anche alla nostra alimentazione.

Esistono due domande che si pone spesso il proprietario e che riguardano due comportamenti comuni, ma di cui è poco conosciuto il significato.

– perché il mio cane/gatto mangia l’erba?

– perché il mio cane/gatto mangia la terra?

Nel caso dell’erba la risposta più comune è: si deve ripulire lo stomaco! E nel caso della terra: ha carenze di sali minerali!

Vi spiego oggi perché in realtà sono due risposte superficiali e poco precise.

Esiste una branca della scienza che si chiama ZooFarmacognosi.

La ZooFarmacognosi nasce, come termine, nel 1987 e indica lo studio della auto-medicazione degli animali in Natura.

Gli zoologi e gli ecologi che studiano gli animali selvatici si sono accorti che gli animali utilizzano piante, terra e minerali per curare alcuni disturbi. E non si parla solo di primati e mammiferi, ma persino gli insetti hanno questo comportamento.

Anche noi abbiamo sempre usato i rimedi che si trovano in Natura e gli sciamani, i druidi, le donne erbaliste sono stati i soli “medici” per migliaia di anni.

Si pensa che queste persone abbiano osservato gli animali per capire l’utilizzo di alcuni rimedi: ad esempio gli erbalisti occidentali usano le foglie della pianta di lampone per fare superare le doglie e fare recuperare la salute e la fatica alle donne dopo il parto. Sembra che abbiano appreso questo rimedio dalle femmine incinte di volpi, che mangiano le foglie di lampone quando si avvicina il parto.

I nativi Americani indicano alcune piante come “erbe dell’orso” perché hanno imparato ad usarle dagli orsi che le mangiano.

Dieta privativa
Premessa

La reazione avversa al cibo è una risposta clinicamente anomala dopo ingestione di un alimento o di un additivo. Normalmente i sintomi clinici possono essere cutanei o in casi più gravi gastrointestinali come vomito, diarrea, flatulenza, feci molli e abbondanti. I sintomi cutanei sono predominanti e normalmente iniziano con prurito diffuso o localizzato. Da questo primo sintomo il quadro clinico si complica con lesioni secondarie dovute all’autotraumatismo o per insorgenza di infiammazioni croniche e infezioni cutanee. Quindi partendo dal prurito si passa alla perdita di pelo, inscurimento della pelle, ispessimento della cute e eccessiva produzione di scaglie. Il prurito può essere diffuso o limitato in alcune zone, soprattutto il muso, le zampe, la coda i fianchi e l’addome. In alcuni casi invece si ha un prurito localizzato solo nei padiglioni auricolari con interessamento del condotto uditivo esterno e sviluppo di otiti croniche e ricorrente.

Dieta privativa

Per quanto riguarda le lesioni cutanee primarie, le più ricorrenti sono eritema a papule, pustole concomitanti a piodermite superficiale dovuta a infezione batterica. Soprattutto nei cani a pelo lungo, si può avere una dermatite acuta umida detta hot spots.

La diagnosi differenziale la fa il veterinario fa escludendo: atopia, ipersensibilità alla saliva di pulce, allergia da contatto, rogna sarcoptica, pediculosi, piodermite superficiale, seborrea idiopatica primaria, etc.

Ma cosa può provocare delle reazioni avverse al cibo? Le componenti del cibo che causano maggiormente allergia o intolleranza sono le proteine sia di origine animale che vegetale. Qualsiasi proteina è potenzialmente un allergene perchè comunque considerato estraneo dal sistema immunitario di chi lo ingerisce. La quantità di allergene in grado di indurre una risposta può anche essere molto piccola e di solito si sviluppa una reazione avversa a ciò che viene mangiato con regolarità. La reazione può avvenire entro pochi minuti , entro 24 ore ma anche entro 10-14 giorni.

La necessità dei cani di proteine e i reni

La necessità dei cani di proteine  è un aspetto della nutrizione spesso sconosciuto ma molto importante. “Tu sei quello che mangi” si dice e sicuramente in questo c’è una qualche verità. Ormai tutti ci chiediamo quale sia il cibo migliore per il nostro cane, ma quale lo sia davvero è un concetto ancora controverso. Soprattutto c’è molta confusione sulle proteine. A differenza dei felini, i cani non sono classificati come carnivori stretti e possono sopravvivere con una dieta che contenga prodotti sia di origine vegetale che animale, l’importante è che la dieta sia diversificata. Ma per vivere in salute devono sempre avere una fonte di proteine animali, cioè CARNE, nelle loro diete. C’è una enorme differenza tra sopravvivere e vivere in salute: la natura ci ha permesso di vivere in un determinato ambiente e con determinate risorse, e il metabolismo di tutti gli esseri viventi è stato plasmato da questo ambiente e da queste risorse. Non possiamo stravolgere questo concetto che dura da milioni e milioni di anni e dare, ad esempio una dieta vegetariana al gatto o al cane. Se davvero potessero fare bene, si sarebbero evoluti quantomeno dei canidi e dei felini vegetariani, in qualche parte del mondo.

Le feci

Le feci dei nostri animali…in inglese dog’s o cat’s poop (molto più carino eheeh)… sono tra i sintomi che teniamo più sotto controllo. Non a caso ho una collezione di foto che potrei aprire un museo!
Ma a parte le battute, in effetti studiare le feci dei nostri animali (ma anche le nostre eh) è un ottimo moto per monitorarne la salute. Le feci brutte in generale però non sono una patologia in se, ma ci indicano che qualcosa non va e non vanno dati rimedi per sistemarle fai da te: rivolgetevi sempre al vostro veterinario che dovrà cercare la causa per darvi la corretta terapia e al vostro nutrizionista che aggiusterà la dieta per collaborare con la terapia stessa e risolvere il problema alla radice.

Andiamo a vedere, con foto, come devono essere delle feci di un cane:
Ricordo che i cani che mangiano crocchette fanno feci più abbondanti in quanto esse contengono molte fibre e carboidrati.

In questo articolo vorrei far capire come si legge una tabella analitica e come si ricava l’effettivo contenuto di carboidrati nella crocchetta o nell’umido che state somministrando, e quindi, in parole povere, come si calcolano i carboidrati. Attenzione che la parola carboidrato non indica solo l’amido!
I carboidrati infatti sono anche gli zuccheri semplici (glucosio, fruttosio, galattosio) o i disaccaridi (lattosio, saccarosio, maltosio) o i polisaccaridi (amido, glicogeno, etc). Tra i polisaccaridi vi sono anche le fibre, che si differenziano dall’amido e dagli altri polisaccaridi perchè non possono essere digeriti dalla amilasi. Vengono però utilizzate dai batteri della flora batterica come cibo e substrato.
Il contenuto di carboidrati ci è utile per valutare se è un cibo adatto per il nostro gatto (carnivoro stretto) e per il nostro cane ad esempio in caso di patologie particolari, sovrappeso, etc

Le piante che vivono in casa con noi, nel giardino , nei boschi e nei prati possono essere sia dei validi alleati che pericolose sia per noi che per i nostri animali. Ecco un elenco di piante che dovreste evitare, tossiche sia per i vostri mici che per i vostri cani 🙂

Piante tossiche

verdura e frutta
Il mio cane può mangiare…? 2:Verdure e frutta

Le verdure sono un alimento che può aiutare il vostro cane a regolare la funzionalità intestinale e apportano sali minerali e vitamine. In piccole quantità, che dipendono anche dallo stato di salute dell’individuo, sono quindi un ottimo alimento quotidiano.

Le verdure che normalmente vengono tollerate meglio sono: carote, zucchine, zucca, insalata giovane, sedano, finocchio, cetriolo.


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